L’impegno dell’UPS a un anno dalla Costituzione apostolica «Veritatis gaudium»

  30 gennaio 2019

Il 29 gennaio 2018 presso la Sala Stampa Vaticana veniva presentata ufficialmente, a cura della Congregazione per l’Educazione Cattolica, la Costituzione apostolica «Veritatis gaudium» circa le Università e le Facoltà ecclesiastiche, promulgata da papa Francesco l’8 dicembre 2017.

Da quel momento è trascorso un anno, durante il quale numerose sono state le occasioni – come il Seminario organizzato in maggio 2018 dallo stesso Dicastero vaticano con la partecipazione dei Rettori, Decani e Presidi delle Università e Facoltà ecclesiastiche europee – di approfondimento dei contenuti e delle indicazioni del nuovo documento. Anche all’UPS varie Facoltà hanno organizzato attività dedicate allo studio della «Veritatis gaudium», confluite in significative pubblicazioni, ed il 26 novembre 2018 parte dell’incontro della nostra Comunità accademica ha avuto proprio come tema – grazie all’intervento della Vicepresidente della Conferenza Rettori Università e Istituzioni Pontificie Romane, la prof.ssa Mary Melone – le prospettive di applicazione della Costituzione apostolica, entrata in vigore il primo giorno dell’anno accademico 2018/2019.

Come si è attivata l’UPS? Nelle Facoltà si stava già lavorando da tempo alla revisione degli Statuti e Ordinamenti: «Veritatis gaudium» all’art. 89 § 1 delle Norme finali richiede a tutte le singole Università o Facoltà di presentare alla Congregazione per l’Educazione Cattolica i propri Statuti e l’Ordinamento degli studi riveduti secondo la normativa della Costituzione entro l’8 dicembre 2019. In Università l’apposita Commissione, coordinata dal Vicerettore prof. d. Paolo Carlotti e composta anche dal Segretario generale, d. Jaroslaw Rochowiak, e dal prof. Kevin Mwandha, della Facoltà di Teologia, sta continuando il prezioso lavoro di aggiornamento dei testi di carattere generale e di assistenza e consulenza alle Facoltà. La finalità di questo importante impegno è di assicurare non solo una “verniciatura” esterna dei nostri principali documenti istituzionali alla luce di «Veritatis gaudium», bensì di assumerne lo spirito e i grandi orientamenti culturali. Ed in tale prospettiva stanno lavorando in queste settimane non solo le Facoltà ma anche vari Centri e servizi per quanto attiene le sezioni di Statuti, Ordinamento degli studi e Regolamenti che sono di loro competenza.

Al di là di questa fondamentale revisione dei documenti, che saranno ovviamente sottoposti anche all’attenzione del Gran Cancelliere dell’UPS, don Ángel Fernández Artime, la nostra Università si sta impegnando per accogliere ed attualizzare nel nostro specifico contesto gli elementi fondamentali presenti nei sei punti del Proemio della Costituzione, di cui è stato molto opportunamente sottolineato lo “spessore” sapienziale e culturale, nell’intento – così afferma esplicitamente «Veritatis gaudium» – di “imprimere agli studi ecclesiastici quel rinnovamento sapiente e coraggioso che è richiesto dalla trasformazione missionaria di una Chiesa ‘in uscita’”. La scelta dell’obiettivo che come Università abbiamo fatto per l’anno accademico 2018/2019, “Fare cultura: a servizio dei giovani, della Chiesa e della società”, ha come riferimento proprio l’affermazione di papa Francesco secondo cui gli studi nelle nostre Istituzioni “costituiscono una sorta di provvidenziale laboratorio culturale in cui la Chiesa fa esercizio dell’interpretazione performativa della realtà che scaturisce dall’evento di Gesù Cristo e che si nutre dei doni della Sapienza e della Scienza di cui lo Spirito Santo arricchisce in varie forme tutto il Popolo di Dio”.

A tutti i livelli stiamo inoltre cercando di mettere in pratica i quattro criteri di fondo indicati da «Veritatis gaudium»: la contemplazione e introduzione spirituale, intellettuale ed esistenziale nel cuore del kerygma; il dialogo a tutto campo; l’inter- e la trans-disciplinarità esercitate con sapienza e creatività nella luce della Rivelazione; il “fare rete”. Tra i diversi esempi che a questo riguardo si potrebbero indicare per quanto riguarda la nostra Università, vale senz’altro la pena citare il contributo specifico che con ricerche, studi, pubblicazioni e attività la nostra Istituzione ha dato e sta dando per il Sinodo sui giovani che si è celebrato e per quello panamazzonico che si sta preparando; la cura della valutazione e la “cultura della qualità”; il consolidamento di progetti di ricerca finalizzati allo studio transdisciplinare delle principali tematiche legate all’educazione e al mondo giovanile; diversi accordi e convenzioni a livello internazionale; l’attivazione di nuove attività a servizio del territorionuovi curricoli di studio più adeguati ai profili di uscita richiesti dal mondo del lavoro; il protagonismo degli studenti, a partire dai loro rappresentanti, nella nostra vita universitaria.

Siamo davvero convinti che si tratta dunque di un’opportunità unica di rinnovamento che non possiamo certamente lasciarci sfuggire.