Anniversario

60° della Facoltà di Lettere cristiane e classiche

Il 22 febbraio 1964, Papa Paolo VI, con il Motu Proprio Studia Latinitatis, costituisce il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis, che dal 1971 diventa Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche.
  23 febbraio 2024

Il 22 febbraio 2024 la Facoltà di Lettere cristiane e classiche ha festeggiato il suo 60° anniversario! Abbiamo ricordato quel 22 febbraio 1964, quando Papa San Paolo VI firmava il motu proprio Studia Latinitatis, per mezzo del quale erigeva il Pontificium Institutum Altioris Latinitatis e lo affidava ai salesiani, che avevano appena inaugurato la nuova sede del Pontificio Ateneo Salesiano a Roma.

Scrisse il Pontefice: «Considerata dunque la somma convenienza per questa Sede Apostolica, che si costituisca in Roma un Istituto superiore, il quale, accanto e a giusto complemento degli altri Atenei che illustrano per vari titoli quest'alma Città, assicuri lo studio della lingua Latina nel modo più completo e perfetto, noi, accettando con animo grato la bella e spaziosa sede che la Società salesiana, pur con non lievi sacrifici, ci ha offerto per questo nobile scopo, di motu proprio e in forza della nostra autorità apostolica, decretiamo:

I. In esecuzione della Costituzione Apostolica Veterum Sapientia del Nostro Predecessore Giovanni XXIII, fondiamo ed erigiamo presso il Pontificio Ateneo Salesiano il Pontificio Istituto Superiore di Latinità, disponendo che esso inizi i corsi accademici il più presto possibile». E continuavano altre concrete disposizioni.

Si sono compiuti dunque 60 anni di questo grande dono della Chiesa alla Congregazione salesiana e alla nostra Università. Sono molti i docenti e gli studenti che hanno vissuto la Facoltà studiando la «sapienza degli antichi» e divulgandola nel mondo.

Il tema che ha animato la giornata del 22 febbraio è stata la bellezza della eredità classica e cristiana, ritenuta sia come grazia di Dio calata su tutti noi attraverso il sacramento dell’Eucaristia –celebrazione che ha aperto gli atti–, sia come espressione dell’umana bellezza, plasmata in modo sublime in ogni angolo della città di Roma. 

La scoperta di due mappe antiche, donate dal dott. Giuseppe Riccio, e la prolusione intitolata «Incontrare la bellezza a Roma» a cura della prof.ssa. Ivonne Yvonne Dohna Schlobitten, della Pontificia Università Gregoriana, hanno animato il resto della mattinata.