II Seminario sul Sinodo Panamazzonico: «Nuovi cammini per una Chiesa dal volto amazzonico»

  13 marzo 2019

Il 7 e 8 marzo la Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana ha promosso, insieme all’Istituto di Teologia Dogmatica, al Dicastero Missioni Salesiani e in sintonia con la Rete Ecclesiale Panamazzonica, il Seminario sul Sinodo Amazzonico con il titolo «Nuovi cammini per una Chiesa dal volto amazzonico». Il tema, che sarà oggetto anche del prossimo Sinodo speciale per la Regione della Panamazzonia che si svolgerà a Roma dal 6 al 27 ottobre 2019, è più che mai attuale e ha coinvolto varie personalità, tra cui vescovi, teologi, antropologi e pastoralisti venuti soprattutto dall’America del Sud e che hanno una forte esperienza teologico-accademico-pastorale.

 Con questa iniziativa, la Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana, ha voluto mettersi in ascolto riguardo ai cammini di evangelizzazione che devono essere pensati per e con il Popolo di Dio che abita in quella regione: abitanti di comunità e zone rurali, di città e grandi metropoli, popolazioni che vivono sulle rive dei fiumi, migranti e profughi e, specialmente, con i popoli indigeni, con lo scopo di sottolineare la presenza carismatica missionaria salesiana in quella Regione che comprende circa di sette milioni e mezzo di chilometri quadrati, con nove Paesi che si spartiscono questa grande bioma (Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname, Venezuela, includendo la Guyana Francese come territorio d’oltremare); l’ascolto e il discernimento, all’insegna della vocazione teologica e della riflessione pastorale, guidata dalla stessa FT, specificamente riguardante l’universo giovanile nelle Chiese della Panamazzonia; la realtà specifica dell’Amazzonia e il suo destino che interpellano oggi ogni persona di buona volontà sull’identità del cosmo, sulla sua armonia vitale e sul suo futuro; l’ascolto del gemito «di migliaia di comunità private dell’Eucaristia domenicale per lunghi periodi» (Documento di Aparecida 100, e) e infine, la consapevolezza che le riflessioni del Sinodo Speciale superino l’ambito strettamente ecclesiale amazzonico, protendendosi verso la Chiesa universale e anche verso il futuro di tutto il pianeta, così da costruire un ponte verso altri biomi essenziali del mondo: il bacino del Congo, il corridoio biologico mesoamericano, i boschi tropicali del Pacifico asiatico, il bacino acquifero Guaranì, e tanti altri.

Il documento preparatorio al Sinodo ci ricorda, inoltre, che il bacino amazzonico rappresenta per il nostro pianeta una delle maggiori riserve di biodiversità (dal 30 al 50 % della flora e fauna del mondo), di acqua dolce (20% dell’acqua dolce non congelata di tutto il pianeta); possiede più di un terzo dei boschi primari del pianeta e, benché i maggiori serbatoi di carbonio siano in realtà gli oceani, non per questo si può ignorare il lavoro di raccolta di carbonio in Amazzonia.

Nella sua storia missionaria, l’Amazzonia è stato luogo in cui si è testimoniato concretamente cosa significa stare sulla croce, addirittura essa è stata molte volte luogo di martirio. Anche la Chiesa ha imparato che in questo territorio, abitato da circa diecimila anni da una grande diversità di popoli, le diverse culture si costruiscono in un rapporto armonioso con l’ambiente circostante. Le culture precolombiane hanno offerto al cristianesimo iberico che accompagnava i conquistatori molteplici ponti e possibili elementi di contatto, «come l’apertura all’azione di Dio, il senso della gratitudine per i frutti della terra, il carattere sacro della vita umana e la valorizzazione della famiglia, il senso di solidarietà e di corresponsabilità nel lavoro comune, l’importanza del culto, il credere in una vita ultraterrena e tanti altri valori» (Doc. Santo Domingo, 17).

Oggi più che mai la Chiesa nella Regione dell’Amazzonia riconosce la natura come eredità gratuita e assume l’impegno di proteggere questa Casa Comune (cf. Documento di Aparecida, 471), riconoscendo i semi e i frutti del Verbo già presenti nella concezione del mondo dei popoli della regione, nella vita delle comunità cristiane, nell’universo giovanile odierno, nelle diverse culture e nell’esperienza spirituale dei popoli dell’Amazzonia.

I relatori dell’evento sono stati: S. Em. Rev.ma il Card. Claudio Hummus «Il grido della chiesa Amazzonica» (intervista-video); S. Em. Rev.ma Card. Pedro Ricardo Barreto Jimeno «Profezia e speranza per la chiesa Panamazzonica» (intervista-video); S. Ecc.za Mons. Fabio Fabene «Il cammino di preparazione verso il Sinodo»Mons. Raul Biord, sdb «Prospettive teologiche, ecclesiali e missionarie per la Regione Amazzonica»Mons. Antonio de Assis Ribeiro, sdb «Amazzonia e carità: servizio di promozione umana»; Sig. Guzmán Carriquiri «Aspetti per l’evangelizzazione e lo Sviluppo sostenibile nell’Amazzonia»Sig. Mauricio López Oropeza«Le sfide per la Regione Panamazzonica a partire dall’Assemblee territoriali di preparazione al Sinodo» (intervista-video); Prof. José Zanardini, sdb «Valori e culture dei popoli della Selva. La situazione attuale dell’Amazzonia»Prof.ssa Gabriela Bernal «La migrazione giovanile nell’Amazzonia»; Proff. Damasio Medeiros e Jorge Lachnitt«Inculturazione e catecumenato nel contesto indigeno»Prof. Juan Botasso«Il contributo culturale dei salesiani all’Amazzonia» e Don Reginaldo Cordeiro«Lo spazio dei giovani nella chiesa Amazzonica».