Vita universitaria

È in questi momenti che ci scopriamo tutti molto più uniti e interconnessi

Rinnovamento degli Statuti e dell’Ordinamento dell’UPS, valutazione della didattica a distanza e informazioni accademiche
  28 aprile 2020

Il 27 aprile si è svolto l’incontro della Comunità accademica dell’UPS, il primo in via telematica al quale hanno partecipato oltre 700 persone collegate contemporaneamente.
Il prof. don Paolo Carlotti, Vicerettore dell’Università, ha illustrato gli elementi di novità contenuti nei nuovi Statuti, soffermandosi sull’importanza del “nuovo umanesimo, integrale ed educativo” che costituisce “il paradigma generatore dell’identità e della missione dell’Università Pontificia Salesiana (UPS)”, come recita l’art.1 degli Statuti.
Ordinamento dell’UPS, valutazione universitaria e didattica a distanza, sono stati i temi affrontati dal prof. don Mario Oscar Llanos, Direttore dell’Ufficio per la Promozione della Qualità, della Ricerca e della Valutazione universitaria. Il prof. Llanos ha reso noti i risultati dell’indagine interna sulla “Verifica didattica alternativa durante l’emergenza COVID-19”. L’83% degli intervistati dichiara che tutti o quasi tutti i corsi si svolgono con modalità a distanza, con un gradimento del 64%. Per quanto riguarda l’interazione con i docenti, il 26% afferma di essere “buona con tutti”, il 43,4% dichiara essere “buona con la maggior parte”; lo scambio con i colleghi di corso è “abbastanza o molto soddisfacente” per il 72% degli intervistati.
Gli studenti hanno segnalato alcune difficoltà, come la tensione psicologica per il COVID-19, che si aggiunge ad altre problematicità: organizzazione del lavoro personale (77%), sovraccarico di contenuti, assenza di comunicazione con alcuni docenti e difficoltà organizzative relative ai lavori di gruppo.
Dall’analisi dei risultati, oltre alla proposta di bilanciamento delle modalità a-syncrone/syncrone della didattica, emerge un dato importante: solo il 5,4% ritiene che la didattica a distanza possa essere una valida alternativa a quella presenziale. Il 70,5% degli studenti intervistati dichiara, infatti, che la didattica a distanza “non potrà sostituire la didattica tradizionale”.
È il Rettore dell’Università, il prof. don Mauro Mantovani, a entrare in merito ad alcune indicazioni, deliberate dal Consiglio di Università il 22 aprile 2020 svoltosi in via telematica, sulla continuazione della didattica e gli esami del II semestre.
Il prof. Mantovani ha ricordato che “la data del 27 aprile era stata scelta perché molto vicina alla ricorrenza dell’80.mo anniversario della nostra Istituzione - l’Ateneo Salesiano nacque infatti a Torino il 3 maggio 1940 - ma nessuno avrebbe potuto immaginare che l’evento si sarebbe svolto telematicamente in un momento di particolare criticità”.
In merito alla Biblioteca Don Bosco, don Mantovani ha specificato che, consci del disagio vissuto dagli studenti, la riapertura “è tuttavia necessariamente condizionata dal ripristinarsi previo delle massime condizioni di sicurezza di persone e ambienti all’interno dell’Università”.
Dopo aver aggiornato la comunità accademica sulla situazione sanitaria delle sei comunità religiose residenti nel campus universitario, il Rettore ha voluto rivolgere un particolare ringraziamento a tutti coloro che in questi “tempi difficili” stano assicurando l’attività didattica a distanza, la vita ordinaria e la gestione del campus. Il Rettore ha espresso profonda gratitudine ai medici, all’amministrazione locale, al Presidente del III Municipio di Roma, il prof. Giovanni Caudo, e alle realtà del territorio.
“Spesso in questi giorni durante le interviste che ho rilasciato - ha affermato don Mantovani - dico che come Salesiani vogliamo vivere questi frangenti seguendo don Bosco, e in particolare la sua espressione ‘buoni cristiani e onesti cittadini’. Buoni cristiani, con un atteggiamento di fede, di speranza e di carità, e onesti cittadini, compiendo bene tutto ciò che ci viene indicato per poter risolvere al completo e quanto prima questa situazione”. E ha concluso: “La fede in Gesù Risorto e lo sguardo al suo mistero pasquale ci aiutano a offrirla per i nostri giovani e a pensare anche, pur in una condizione così drammatica, a quegli aspetti di bene che scaturiscono e potranno scaturire vivendola fino in fondo con fiducia in Dio e con solidarietà tra di noi. Ci scopriamo, anche in questo momento, tutti molto più uniti e interconnessi”.